Lan Cao, Gregor Siedl, Wolfgang Seidel – Optimistic Modernism

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CD – Moloko Plus

Il modernismo in musica – con forti riferimenti estetico-filosofici sia al design d’interni che all’architettura – non dovrebbe essere simbolicamente ascritto solo al patrimonio dell’exotica e della vulgata lounge, che furono all’origine del controverso revival degli anni novanta. Il vero suono che ha caratterizzato il dopoguerra è stato molto più sperimentale di quattro motivetti easy-listening, rimanendo in larga parte di difficile accesso al grande pubblico, relegato in trasmissioni di nicchia ed a orari improbabili sulle reti radiofoniche nazionali, veicolato perlopiù da avanguardistiche visioni di un nuovo mondo. Simili sonorità spesso sono state ostiche anche per conservatorii e accademie di musica, che delle specifiche evoluzioni della materia trattata avrebbero dovuto invece occuparsi a fondo. Lo spirito del tempo dettato dal modernismo è fondamentalmente free form, elettroacustico, fonda le sue origini nel jazz di marca improvvisativa, oppure nell’elettronica analogica synth-space e kraut rock – questo solo per riassumere in pochi stilemi tutto un periodo che ha avuto fortemente lo sguardo rivolto al futuro. Lan Cao, Gregor Siedl e Wolfgang Seidel, rispettivamente alle tastiere, agli strumenti a fiato e alle percussioni, scelgono di registrare Optimistic Modernism a Berlino, in una fabbrica razionalista – la ExRotaprint – e da una sessione di tre ore e mezza selezionano il meglio espresso, condensandolo in un totale di otto tracce. Il loro orizzonte di riferimento è quello appunto esplicitato nel titolo, una narrazione dal cipiglio retrofuture, dalle percussività molto frammentate, sguiscianti, con intermezzi cosmico-tribali, in una vibrante raccolta d’effetti, collisioni, brusii, riff jazzati ed astratte evoluzioni di xilofono e fiati. I passaggi musicali sono a momenti molto astratti, poi assorti e appassionati: è una musica concreta avvincente, che naturalmente non è immune a sua volta da altre contaminazioni stilistiche meno datate – pensiamo ad esempio a sussulti post-rock che fanno capolino o a un incedere di taglio minimalista. L’album è a sua volta accompagnato da un elegante booklet di 48 pagine, ricco di documenti fotografici e infuso, naturalmente, delle stesse fascinazioni moderniste evocate dai suoni.