William Engelen – Today, the organ has played beautifully again

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LP – Edition Telemark

Suono e arti visive, installazioni e performance. Con un’attitudine in bilico fra il multidisciplinare e il concettuale, William Engelen – limburghese che vive e lavora a Berlino – ha elaborato per le Edition Telemark questo Today, the organ has played beautifully again, doppio album e secondo LP in carriera dopo Partitur Belval. L’enfasi è messa proprio sullo strumento musicale citato nel titolo ed il pezzo è stato scritto per una omonima mostra alla Kunsthalle Osnabrück in Bassa Sassonia, luogo il cui edificio principale era un tempo un monastero domenicano che nel 1713 divenne sede di un organo a canne del famoso laboratorio Klausing di Herford. Nel 1819, dopo che il monastero fu secolarizzato, il prezioso strumento venne trasferito nella chiesa di St. Matthäus a Melle, dove ancora oggi continua ad essere suonato. Engelen – il cui lavoro non è teso, come si potrebbe credere, nel creare spazi sonori, quanto piuttosto sviluppare opere che risuonino e riflettano dell’ambiente specifico in cui vengono presentate – ha pensato bene di riportare virtualmente l’organo alla sua originaria collocazione. Oltre che frutto d’un arrovellamento concettuale, l’approccio esibito non è certo meno maniacale in quanto realizzazione e sviluppo dell’intero progetto. L’opera è stata presentata per la prima volta al pubblico nella chiesa di St. Matthäus il 14 ottobre 2018 e durante le prove e il concerto sono state fatte registrazioni video che sono state poi utilizzate nell’installazione sonora della mostra alla Kunsthalle, mentre in una sola notte è stato registrato tutto il lavoro che adesso giunge a noi. William Engelen ha collaborato a stretto contatto con Stephan Lutermann, organista ufficiale della chiesa che ha materialmente suonato l’antico strumento, mentre ha riservato a sé – sia pure con l’ausilio di un motore – il ruolo di calcant, l’uomo che con i suoi piedi azionava il mantice propulsore dell”alimentazione d’aria. I suoni ottenuti viaggiano su una scala che va dall’appena udibile all’incredibilmente rauco e in qualche modo sono il risultato d’una esplorazione meticolosa di quelle che sono le potenzialità espressive dello strumento, per l’occasione disancorato dal suo utilizzo consueto e oggetto d’una seconda ideale traslazione. Se le sequenze s’imprimono più ossessive e scarne rispetto ai canoni di certa musica chiesastica o se le trame si fanno quasi silenti e astratte, immaginiamo che per una volta questo sia abbastanza piaciuto anche al solenne e altrettanto austero musico di St. Matthäus, felice d’essere catapultato nell’orbita della musica contemporanea più tendenziosa e ispirata.

 

William Engelen – Today, the organ has played beautifully again