Angelina Yershova – Cosmo Tengri

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CD – Twin Paradox

Angelina Yershova, sound artista kazaka, è molto coinvolta da quelli che possono essere definiti come i grandi temi dell’ecosistema terrestre: la deforestazione, la sostenibilità e la protezione della natura, sono tutte questioni a lei molto care. Nel video della prima traccia dell’album, “Korgau”, la raffinata sperimentatrice intende subito manifestare una sorta di vicinanza e attenzione verso tali problematiche, chiamando con sé non a caso l’attivista ambientalista Saltanat Tashimova e girando tutte le riprese poi utilizzate, nel Parco nazionale statale dell’Ile-Alatau, in particolare nell’altopiano Kok Zhailau, al quale è dedicata espressamente questa iniziale composizione. Le atmosfere sembrano come permeate d’antichi simbolismi. La verticalità degli alberi mette idealmente in scena il legame tra la fase tellurica e il cielo, mentre le sonorità agitate evocano sospensioni temporali, riflessioni sull’impermanenza e sulle modulazioni sottili delle trasformazioni in atto. Partendo dalle fragilità del nostro stesso pianeta, nell’album si propone un cambiamento radicale di consapevolezza interiore, una nuova capacità relazionale con la natura e gli ambienti. Quello che è transitorio è sofferenza ma allo stesso tempo è la testimonianza d’un mondo in trasformazione e ci riporta ad una cosmologia che vede in Tengri quell’entità superiore, il dio del cielo blu, venerato dai guerrieri delle steppe, colui che preserva equilibrio e armonia. C’è una rinascenza non sospetta dello sciamanesimo e del tengrismo, nelle attuali nazioni turciche dell’Asia centrale, un fenomeno non necessariamente religioso ma piuttosto culturale che bene si sposa ad un ecologismo etico cosmopolita, suggestione metaforica che serpeggia lungo la totalità delle registrazioni. Insomma, il religioso e il magico, il trascendente e l’immanente, attraversati da cesure ritmiche di matrice contemporanea, sembrano coesistere fra questi solchi come poli dialettici di un’unica esperienza del sacro. È a tratti la stessa voce della Yershova a sussurrarci quelli che a molti potrebbero sembrare fondamenti occulti e mistici, vicini a certa world music ma anche molto intimi, malinconici e suadenti. Si fa forza musicalmente sul dissidio che si crea tra strumentazione acustica ed elettronica, in un fluire ritualistico e appassionante delle sequenze sonore, mai banali e sopra le righe nelle loro pulsioni spiritualiste. Per Cosmo Tengri Yershova abbandona il suo strumento d’elezione, il pianoforte, per abbracciare una molteplicità assai sfaccettata di suoni e costruzioni auditive, fatte spesso anche di field recording e di elementi organici, nell’eterna lotta tra dissipazione, degenerare della materia e consapevolezza eco-responsabile.

 

Angelina Yershova – Cosmo Tengri