Robert Strachan – Sonic Technologies: Popular music, Digital culture and the Creative Process

sonic-technologies

Bloomsbury Academic, ISBN-13: 978-1501310621, English, 208 pages, 2017, USA

Questo libro analizza l’offerta della tecnologia nella musica. La maggior parte delle descrizioni del libro e anche buona parte dell’introduzione sono impostate in un tono abbastanza generico, col rischio di ingannare il lettore. Il testo affronta direttamente una serie di questioni importanti, come la trascendenza geografica offerta dalle tecnologie di produzione digitale, l’immutata predominanza dell’industria musicale, l’abbassamento dell’accesso alla produzione musicale, delineando soprattutto lo scenario complessivo evoluto dagli anni ’90 fino ad oggi. L’innovazione tecnologica viene contestualizzata come pratica, e le nuove modalità dell’essere esposti a un prodotto musicale incluso il suo consumo sono attentamente radicate nei rispettivi sistemi. C’è un’attenzione specifica al rapporto che stabiliamo col software musicale che può essere compreso nella più ampia cornice dell’estetica dell’interfaccia. Ci sono alcuni punti importanti, come un breve resoconto inedito sulla composizione della colonna sonora della performance di Yann Marussich, o la spiegazione dell’aspetto visivo in un software specifico. L’ultimo capitolo si focalizza sulle estetiche digitali applicate in questo campo, con la comparsa di quello che Strachan chiama “cyber genres”, o generi che derivano direttamente dal processo di digitalizzazione e “microcentri postmillennali” come “vaporwave”, “hauntology” and “djent”, fra le altre cose. Qui i processi culturali sono indotti e simultaneamente si mescolano alle opzioni tecnologiche. Il capitolo termina con un caso di studio specifico sul software Auto Tune, che completa un prezioso lavoro di ricerca.