The Mit Press Press, ISBN-13: 978-0262036139, English, 232 pages, 2017, USA

Sette anni dopo “Vø1ce”, un antologia di testi editi da Neumark con R. Gibson e T. van Leewen, questo libro estende ed espande le sue teorie sulla voce , rilevandole attraverso un nuovo approccio materialista che include animali, cose e luoghi, e dove i “corpi” risonanti non sono più limitati agli umani. E’ un’ampia esplorazione che va ben al di là di un puro metodo teorico di “studi vocali”, la cui conoscenza prodotta è sia “situata” che “carnale”. Inoltre si può capire come la voce sia guidata e come guidi gli effetti e le emozioni in una relazione complessa. L’autore esplora diverse forme di personificazione, voci “rilevate”, e concentrandosi su come siamo “influenzati e impressionati” dalle voci provenienti da un esercito di agenti inaspettati. Definisce un percorso chiaro, segnalato da una serie di progetti di media art, curati per articolare un ampio spettro di esperienze (analizzate). Nella sua prosa, la risonanza è sintonizzata con la vibrazione in generale, esprimendo un fenomeno puro che si confronta con la “non voce” – o con la disconnessione tra suono e immagine in specifiche opere d’arte – e le tecnologie che parlano con la propria voce possono essere affrontate con un appropriato ascolto del silenzio. I progetti di body art sono caratterizzati da una lunga conversazione in tutto il testo, guidati dall’autore. Alla fine, lei rivela una narrazione dell’ascolto che opera come un estensore percettivo e un portale fondamentale per una profonda ricontestualizzazione concettuale della “voce” di per sé.