curated by Frank J. Oteri – Anthology of Lithuanian Art Music in the 21st Century

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2CD – MICL

Se il Music Information Centre Lithuania (MICL) invita un giornalista, compositore, collezionista e a sua volta musicista come Frank J. Oteri a curare un’antologia della musica d’arte lituana del XXI secolo, il risultato non può che essere di rilievo, visto l’approccio veramente enciclopedico del critico statunitense, arricchito poi da un ascolto specifico di oltre 300 composizioni dell’epoca conservate negli archivi dell’istituzione. Eppure, proprio Asta Pakarklytė, il direttore del MICL, sottolinea che i nomi inclusi nell’edizione siano alquanto atipici e molto diversi da quelli che un musicologo locale avrebbe scelto. Per contro, lo stesso J. Oteri è abile nel sottrarsi ad elogi e a contraddittorie valutazioni, affermando perentoriamente che “non è realmente possibile formulare giudizi circa il XXI secolo”, perché è troppo presto per avere un’impressione e dare giudizi di valore sullo zeitgeist di un periodo temporale così esteso e ancora a noi prossimo. Sono diciotto nel complesso le tracce e gli autori selezionati – nove in ognuno dei due cd, che sono compresi in un elegante booklet cartonato di 36 pagine – e l’idea di fondo è quella di rappresentare al meglio la ricchezza musicale lituana. “L’idea è di rappresentare tutti, per dimostrare che tutti nella società possono creare musica”. Naturalmente delle scelte sono state operate, seppure J. Oteri schivi abilmente anche tale questione e gli autori selezionati siano in gran parte nati dopo la seconda guerra mondiale – Mindaugas Urbaitis, ad esempio, oppure Šarūnas Nakas, Vaclovas Augustinas, Jonas Tamulionis, Remigijus Merkelys e Arvydas Malcys, per citarne alcuni fra i meno coevi – oppure siano giovanissimi, come Raimonda Žiūkaitė, nata nel 1991. Inoltre, per ragioni prettamente editoriali e non di merito sono stati esclusi anche compositori che avevano all’attivo solo pezzi molto brevi o corpose sinfonie, superiori ai 15 minuti. Un altro criterio che ha guidato la selezione è stato quello per il quale l’insieme dei brani dovrebbe differire per tipi di ensemble, in modo da poter ascoltare diversi tipi di combinazioni orchestrali. Il risultato è quello d’una raccolta di musica classica veramente interessante e varia, equilibrata e sintetica, non onnicomprensiva, ma sicuramente spendibile anche in virtù d’un pubblico di non addetti ai lavori che immaginiamo sia esattamente quello che il MICL volesse realizzare.

 

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