Miguel Carvalhais – Artificial Aesthetics: Creative Practices in Computational Art and Design

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U.Porto Edições, ISBN 978-9897460920, English, 307 pages, 2016, Portugal

Nel corso degli anni, Miguel Carvalhais ha sviluppato una consistente prassi produttiva nella composizione musicale, nella grafica, nelle performance audiovisive live e nelle installazioni d’arte sonora. Inoltre, questa pratica è accompagnata dall’insegnamento accademico e dal lavoro editoriale. Artificial Aesthetics rende merito di tutte le attività suddette in un unico, coerente articolarsi attorno al fulcro della sua ricerca: le qualità estetiche dei media programmabili. La qualità autonoma dei media programmabili emerge come un fattore chiave e l’autore può vantare un’analisi storica attenta dei sistemi processuali atti alla creazione di simili contenuti, dalla ricombinazione di elementi a vari gradi di intelligenza artificiale. InArtificial Aesthetics Carvalhais sta sviluppando un modello analitico per l’analisi dei sistemi processuali e questa è probabilmente una nuova metodologia, ma con il potenziale concreto per diventare uno standard. Uno degli aspetti più importanti del libro è come ogni singolo capitolo includa contenuti pertinenti che emergono attraverso specifiche opere d’arte visiva, audio e testuali. L’ artificialità dei processi è costantemente utilizzata come riferimento quando l’autore qualifica elementi con o senza qualità umane ben informate. Come Carvalhais brillantemente la definisce, siamo ancora nella fase storica di “incunaboli computazionali”, già con una storia sostanziale dietro di noi. Questo libro può allora potenzialmente diventare un classico, ma già ora s’impone come un riferimento essenziale per l’arte e la cultura digitale.