Wolfgang Ernst – Sonic Time Machines: Explicit Sound, Sirenic Voices, and Implicit Sonicity

wolfgangernst_sonictimemachines

Amsterdam University Press, ISBN-13: 978-9089649492, English, 184 pages,2016, The Netherlands

Il tempo e il suono possono vantare una relazione indissolubile, analizzata – ad esempio ­in discipline attinenti all’acustica, alla musica e ai media, ma Wolfgang Ernst ha concepito un approccio differente nel definire in maniera compiuta un tale rapporto, sottolineandone soprattutto alcuni elementi ricorrenti. Uno è sonicity, la cui definizione comprende “oscillatory events” o “sonic knowledge implicit within instruments of sound analysis” e allo stesso tempo “graphically or mathematically derived sound” o “their mathematically reverse equivalent”. Ernst ricorsivamente definisce le sonorità come “non originate da corpi fisicamente risonanti, ma da processi electro-tecnici e techno-matematici“. Egli, che è anche l’autore di Chronopoetics e Digital Memory and the Archive, è ispirato da come Marshall McLuhan definisce lo “spazio acustico”, rafforzando poi l’essenzialità del tempo nei media contemporanei. Il teorico tedesco è attratto dalle tecniche di archeologia dei media, ad esempio laPhonovision, una tecnologia che già nel 1920 registrava le immagini su dischi in vinile. In questa pubblicazione, inoltre, Ernst affronta la “processualità temporale” che suoni e media strutturalmente condividono, confermando una scrittura davvero eclettica – suo marchio di fabbrica – e dividendo il libro in tre parti, concentrandosi sul concetto e la definizione di sonicity, sulla natura tecnologica dei media sonori e, infine, sulla dimensione tecnica e temporale delle manifestazioni auditive.