Tristan Perich – Noise Patterns

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Device – Physical Editions

Sperimentare sonorità 1-Bit Music non è un argomento recente per Tristan Perich. L’artista multimediale e compositore – in effetti – già a partire dal 2004 ha implementato suite elettroniche in cinque movimenti su un singolo microchip. Nel suo ultimo lavoro, come con gli altri precedenti, non ci sono – si badi bene – registrazioni nel senso tradizionale al quale siamo abituati, ma letteralmente i circuiti eseguono dei minimali brani “dal vivo” quando azionati e alimentati da una batteria. Anche se l’artista stesso parlando della sua ricerca si concentra sempre su altri concetti, come la casualità e l’ordine, sottolineando una certa natura “macchinica” del suo lavoro, una riflessione sul concetto di formato è proprio ineludibile interrogandoci su questo ciclo di produzioni di Perich e in particolare su questo ultimo Noise Patterns. Insomma, è la stessa energia elettrica il medium sonoro, che avviene “qui ed ora”, non vi è selezione musicale, non vi è né post-produzione né mastering. Che il tutto sia racchiuso in CD jewel case però non ci sembra casuale, considerando che svariate altre soluzioni potevano essere adottate (anche più eleganti, futuribili o seguendo gli ultimissimi trend nel design). Un pulsante on-off apre i circuiti e tramite un altro bottoncino è possibile switchare fra i settaggi predisposti. I suoni ci arrivano direttamente collegandoci con un cuffia all’entrata mini-jack disponibile o connettendo l’uscita a un canale di un mixer a sua volta supportato da un sound-system: dallo stesso device è possibile regolare il volume tramite una piccola rotella posta simmetricamente e appena più grande della batteria lithium cell posizionata pochi centimetri affianco. Le oscillazioni elettroniche sono crude ma assai reattive e ben programmate – digital noise assolutamente puro – efficaci perfino immaginandole di fronte una folla su una pista da ballo. Le sequenze ritmiche assolvono al loro compito di modelli sintetizzati in tempo reale e le istruzioni binarie delle quali l’hardware è infuso s’impongono come i colpi di bacchetta del direttore rivolto alla sua orchestra risonante.

 

Tristan Perich – Noise Patterns