Sarah Kember – iMedia: The Gendering of Objects, Environments and Smart Materials

imedia

Palgrave Pivot, ISBN-13: 978-1137374844, English, 128 pages, 2016, UK

Quelle riguardanti il corporate capitalism non sono certo questioni facili fra le quali districarsi, ma ci sono sottili narrazioni che possono produrre effetti interessanti una volta correttamente manovrate. In questo libro, Sarah Kember prende a berdaglio l’enigmatico “i”, un concetto terribilmente efficace degli apparati tecnologici universalmente percepiti come prodotti Apple, costruendo progressivamente una forte critica di ciò che questo prefisso significa in molteplici sue manifestazioni. Un distintivo pensiero femminista permea questa critica. La struttura del libro è al tempo stesso sfuggente ed esplicita, con una natura duale oscillante che l’autrice definisce – non a caso – come “fumo negli occhi”. Infatti, i capitoli alternano saggi e un romanzo, gli uni a fondamento dell’altro, producendo interessanti effetti. Nei saggi la Kember si muove intorno a concetti come “capitalismo comunicativo” (dopo Dean) o il software che opera come governance “al di sotto della soglia di percezione” (dopo Rossiter). L’autrice sviluppa inoltre un diagramma chiave che sfata la “i”, prima per come viene percepita “come nel mio e io”, poi in guisa di “in/determinabile”, “infrastruttura invisibile d’informazioni”, “intelligente intelligenza”, terminando con “intervento”. Il romanzo della Kember è anche strabordante d’ironia e gli oggetti tecnologici coinvolti sembrano avere il ruolo di minare la nostra fede cieca nel loro positivisto compito. È interessante notare come la Kember cita “un fenomeno d’interferenza”, che sembra definire la natura nascosta dei suoi testi e ci sfida ad immergerci nella loro critica filosofica e materiale.