Robert Curgenven – Climata

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2CD – Dragon’s Eye

Immaginate uno spazio neutro, come una grande stanza con un buco nel suo soffitto, una sala il cui perimetro è dotato di panchine e che permette agli osservatori di guardare il cielo come se fosse inquadrato, mentre delle luci a led che circondano il buco possono cambiare i colori e influenzare la percezione dello spettatore. In spazi di questo tipo – il loro nome è Skyspace – che esistono veramente e sono stati realizzati dall’artista americano James Turrell, il compositore e sound artist Robert Curgenven ha operato a sua volta precise registrazioni site-specific. Le registrazioni, che sono state realizzate solamente negli interni di 15 spazi di questo tipo, situati in ben nove paesi differenti, sono perlopiù azioni microtonali, molto quietistiche, sibilanti e graduali: a queste registrazioni poi, in fase di post-produzione, Curgenven non ha aggiunto overdub alcuno. Climata –questo il nome dato al progetto dal compositore – può essere definita a tutti gli effetti una meta-opera intermediale e i due CD che lo compongono sottolineando la natura autoreferenziale dell’operazione sono stati pensati per poter essere suonati back to back o anche assieme. La sovrapposizione e l’eterno contrasto tra le suggestioni che i concetti di “interno” ed “esterno” suscitano nello spettatore – così come quelli di “naturale” e “artificiale” – sono stati uno dei cavalli di battaglia della installation art, del teatro d’avanguardia, della performance e della performing art, fin dagli anni settanta, contrapposizioni che adesso ritornano in guisa d’un ancor più rarefatto e concettuale operare. Le frequenze iniziali infatti – cicliche e tonali – sono anche un sottoprodotto del processo di registrazione negli Skyspace, una tecnica che porta l’aria all’interno di quegli spazi ad “opporsi” all’aria esterna, oscillante attraverso l’apertura del soffitto. Curvegen stesso ci ricorda che il termine Climata si riferisce all’antica divisione utilizzata “per mappare il mondo abitabile” e fantasticando su quella codificazione d’informazioni queste sei partiture pubblicate per Dragon’s Eye risplendono comunque di un contiuum spazio-temporale molto evocativo e immaginifico.

 

Robert Curgenven – Climata