Phillip Penix-Tadsen – Cultural Code: Video Games and Latin America

culturalcode

The MIT Press, ISBN: 978-0262034050, English, 344 pages, 2016, USA

Penix-Tadsen, con la sua ricerca sulla cultura latino-americana e sulla base di un lavoro classico come quello dell’antropologo Roger Caillois, fornisce un’ulteriore e interessante contributo a quelle che sono le contemporanee analisi a proposito di giochi. Il progetto ha due obiettivi fondamentali: capire il ruolo dei videogiochi nella cultura e investigare su come la cultura è rappresentata nei videogiochi, o, in altri termini, “come i giochi utilizzano la cultura e come la cultura utilizza i giochi”. Il libro inizia con l’identificare tutta una serie di fenomeni tecnici e culturali tipici dell’America Latina, arricchendo il vocabolario e la portata delle pratiche ludiche. Nel saggio sono oggetto di ricerca anche i videogiochi indipendenti, per esempio, il brillante gioco Papo & Yo, ideato e sviluppato da Minority Media Inc. Nell’antico libro maya precolombiano Popol Vuh vi è una descrizione di un gioco che articola l’atto ludico e pratiche cerimoniali di quella civiltà. Questo esemplifica le ricche radici storiche della ludology in un contesto storico latino-americano. Nel libro di Phillip Penix-Tadsen è facile trovare connessioni su svariati aspetti socio-culturali della storia latino-americana e i videogiochi: ad esempio l’esplorazione di Tomb Raider dell’antico tempio Maya di Xibalba. Cultural Code, con i contributi anche di un autore come Martin Barbero, dà il giusto rilievo ad analisi mediatiche di provenienza latino-americana, ricerche che non necessariamente sono familiari per un pubblico anglosassone. Nella pubblicazione sono anche trattate le idee di ludologisti come Gonzalo Frasca, che ha dedicato il lavoro di una vita all’esplorazione dei videogiochi in Sud America. Andres Burbano