Obscurity, the right to blur

Obscurity

Paolo Cirio si è occupato di differenti sistemi sociali nel corso della sua attività artistica, trovando sempre i metodi tattici per concettualmente destabilizzare gli ambiti d’intervento esplorati attraverso l’uso di tecnologie ben contestualizzate e strategiche. In Obscurity (dopo Overexposed) il media artist ha ancora una volta opportunamente implementato un sistema di riconoscimento facciale, ma questa volta per consentire agli utenti di nascondere piuttosto che enfatizzare la loro presenza. Cirio questa volta ha preso di mira i siti web blackmailing. Tali siti chiedono alle persone che hanno una storia di ” mug-shot” (un ritratto fotografico identificato attraverso una doppia fotografia segnaletica scattata dalla polizia) di rimuovere pagando un compenso dal loro sito web le immagini, sottolineando quanto le imprese commerciali spesso controllino questo tipo di faccende. Cirio ha clonato siti web che ospitano oltre quindici milioni di foto segnaletiche di persone arrestate negli Stati Uniti, li ha offuscati, mescolando i loro dati, affermando qualcosa di simile a quello che in Europa viene chiamato “diritto all’oblio”, invitando la gente ad esprimere la propria opinione su come mantenere/rimuovere le foto segnaletiche da tali siti web, assolutamente convinto di quanto su internet siano positive tali pratiche di arte sociale, che in questo caso sono letteralmente ben rappresentate da questa sua controversa azione ad una scala molto alta.

 

Paolo cirio – Obscurity