Picture Sky, sky is (not) the limit

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Il potere di rappresentare la realtà dato dalle telecamere degli smartphone nelle nostre tasche è formidabile e possiamo chiaramente verificare quanto è inevitabile coinvolgere anche la nostra memoria grazie a una così notevole estensione artificiale, considerando solo l’enorme quantità d’immagini che stiamo portando con noi (in genere non meno di un paio di migliaia). Questa estensione, tuttavia, dovrebbe essere riferita anche ai grandi archivi d’immagini che rappresentano la realtà, come la mappatura globale di Google – in particolare nella sua versione Street View – e di tutte le rimanenti coordinate di spazio che possono essere potenzialmente immortalate dai droni. Solo il cielo sembra essere esente da questo destino ed è esattamente quello che è oggetto dell’analisi in “Picture Sky” di Karolina Sobecka, Christopher Baker e Ken Caldeira. Questi artisti stanno cercando di creare “un’immagine del cielo condivisa”, invitando la gente a prendere immagini del cielo durante alcuni passaggi satellitari, in modo che queste immagini concorrano a formare una rappresentazione d’insieme. Concettualmente raggiungono il nostro limite superiore, il punto più alto, invisibile, ma condiviso e collettivamente rappresentato.

 

Tel Aviv Picture Sky