Rob Stone – Auditions: Architecture and Aurality

auditions

The MIT Press, ISBN-13: 978-0262028868, English,, 256 pages, 2015, USA

Possiamo facilmente relazionarci con spazi che conseguentemente ad architettura e forma rendono il suono udibile. È un rapporto perfetto tra l’apparente immobilità di strutture architettoniche e il movimento effimero del suono che fluttua al loro interno, prima poi di scomparire, similarmente all’interdipendenza che si crea tra l’acqua del fiume e il rispettivo letto. In questo libro Stone va al di là di questa riconosciuta e “spaziale” interdipendenza e comincia a prendere in considerazione la percezione del suono come un sistema organico influenzato non solo dalle strutture, ma anche da gesti apparentemente non correlati, simboli, valori sociali ed estetici. Ogni capitolo è un’escursione – in estesi “momenti” – che considera e documenta attraverso opere di natura molto differente temi come il significato di acqua in architettura (con elementi tratti da film, ad esempio “The Swimmer” e “L’Atalante”), oppure che rivela il ruolo di mediazione delle acconciature dei conduttori durante le esibizioni dell’orchestra e la “conduzione ” di storici negozi di dischi come Gramex, a Londra. Il concetto di “acustiche” qui si nasconde tra le righe. In realtà, la memoria dell’autore e il suo “immaginario” (spesso rivelato come un immaginario collettivo condiviso) suggerisce spesso alcune “acustiche concettuali” derivanti dall’architettura descritta e dalle persone che con questa agiscono, ma perfino senza nemmeno menzionarle. Il libro può essere letto quasi come un personale e astratto account, abile nel posizionare il suono come un insospettato agente che aiuta lo studio di come lo spazio e la sua stessa agenzia possono essere sostanzialmente ridefiniti.