David Bard-Schwarz – An Introduction to Electronic Art Through the Teaching of Jacques Lacan: Strangest Thing

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Routledge, ISBN-13: 978-0415500593, English, 192 pages, 2014, UK

La capacità dell’informazione digitale di alterare le nostre percezioni – soprattutto quando questa è sempre in evoluzione – è ancora dall’essere riconosciuta ed adeguatamente studiata, nonostante decenni di opere d’arte che utilizzano i media per illustrare il concetto. Bard-Schwarz adotta la psicoanalisi lacaniana per analizzare “l’arte elettronica”, non solo perché essa è in grado di affrontare differenti ragioni ma anche per la capacità d’impegnarsi con la categoria del “reale” in vari modi e per l’utilizzo del concetto di “realtà come messa in scena della vita quotidiana”. L’applicazione sistematica di categorie lacaniane ad opere di media art promuove nuove prospettive d’interpretazione e di valutazione, per esempio multiformi coinvolgimenti con il pubblico. Strutturalmente, il libro è diviso in quattro temi principali (e capitoli): corpi (bodies), voci (voices), occhi (eyes) e significanti (signifiers). Molte e diversamente concepite opere d’arte vengono esaminate, con un’ampia gamma di supporti, tecniche e strategie, tutte direttamente riferite a concetti lacaniani. L’uso del linguaggio, anche nella tradizione lacaniana, è estremamente importante, mettendo in discussione o interpretando le caratteristiche essenziali, altrimenti probabilmente perse. In alcuni casi il livello tecnico è fondamentale anche, come per alcune opere d’arte sonora, che l’autore c’invita ad esplorare attraverso specifici dettagli tecnici. La summa concettuale prodotta, quindi, anche se proveniente da una specifica prospettiva, è evidentemente rilevante e la quantità di scrittura critica e opere coinvolte danno vita a una collezione assai originale e stimolante.

 

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