Theresa Schubert, Andrew Adamatzky – Experiencing the Unconventional: Science in Art

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World Scientific Publishing, ISBN-13: 978-9814656856, English, 370 pages, English, Singapore

Il rapporto tra scienza e arte non è mai stato definito in maniera univoca. Su entrambi i versanti ci sono diverse interpretazioni: da parte degli artisti le discussioni che circondano le discipline scientifiche sono più agevoli per la pratica artistica; per gli scienziati le questioni circa quale tipo di “arte” potrebbe alla fine essere creata sono apparentemente più rilevanti. Inoltre, gli scienziati guardano forse più alle qualità estetiche, mentre gli artisti sono più profondamente impegnati con i processi, esplorando l’idea di un territorio concettuale condiviso. Queste sono essenzialmente le traiettorie di partenza dell’antologia e gli autori iniziano con una sorta di manifesto minimo la loro introduzione: “l’arte è guidata da processi, la scienza punta ai risultati”. Il libro è essenzialmente una selezione di documenti scritti da artisti che presentano le proprie opere con un paio di testi collaborativi storici/teorici e tre interviste che indagano sulla ricerca di altri artisti. Programmaticamente, i lavori sono stati selezionati per la loro qualità di incarnare “pratiche di indagine” e per il loro impegno con uno specifico territorio scientifico di scelta. Opportunamente “scelti a campione” sono stati inclusi gli artisti di quei territori il cui unico uso (principalmente) è la chimica, la fisica e la biologia, che sono trattate attraverso specifici calcoli e processi. I lettori probabilmente sperimenteranno questo libro più come un curato ed ampliato catalogo immaginario di una mostra. Tutte le opere – infatti – in modo appropriato chiariscono i vari subdomini di arte e scienza, creando uno scenario informativo che sarà apprezzato dal pubblico scientifico della casa editrice.