Henry Jenkins, Sam Ford, Joshua Green – Spreadable Media: Creating Value and Meaning in a Networked Culture

Spreadable_Media

NYU Press, ISBN: 9780814743508, English, 352 pages, 2013, USA

A seguito d’un dibattito che dura da decenni tra intrattenimento/industria culturale e fautori del libero accesso, i tre autori di questo libro hanno scelto di scrivere a proposito della distribuzione dei media (producendo interessanti riflessioni anche sulla loro “appropriazione”). Henry Jenkins, Sam Ford, e Joshua Green cercano di coniare un nuovo termine: “spreadability”, che è apparentemente diverso da “virale”, in quanto non implica necessariamente una enorme diffusione, tanto come una necessaria distribuzione. Oggi – infatti – “spreading media” significa catalizzare un pubblico nella partecipazione a uno scambio on-line di materiali (e la gente lo sta già facendo per divertimento personale), bloggando e (ri)bloggando al fine d’attirare l’attenzione sui social network. Un concetto chiave qui è “coinvolgimento”. In gran parte ignorato dagli attivisti e sopravvalutato dai professionisti dei media, l’idea d’un rapporto siffatto sta dimostrando d’essere importante. Spreadable Media illustra un certo numero di pratiche commerciali, in particolar modo utilizzate da parte dell’industria dell’intrattenimento americana, analizzando le conseguenze economiche positive anche in ambiti controversi come quelli della pirateria online. Quest’ultima, ad esempio, crea un pubblico più vasto, spesso compensando potenziali perdite monetarie e ci esorta ad andare oltre i modelli di distribuzione che si limitano a considerare le semplici impressioni. Comprendere i social media come canali di comunicazione (piuttosto che soltanto come perpetue ed auto-promozionali vetrine), insieme con la semplicità di scambiare file, con la “complicità nei contenuti e passiamo avanti,” potrebbe finalmente produrre la consapevolezza necessaria per costruire le proprie reti sostenibili, qualcosa di radicalmente diverso dallo scenario corrente.

 

Henry Jenkins “Spreadable Media: Creating Meaning and Value in a Networked Culture”