Concerto Per Natura Morta, paradoxical convergence of presence and absence

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Il legno possiede proprietà acustiche davvero uniche che inseparabili dall’aspetto estetico lo hanno consacrato in quanto materiale di scelta sia per gli strumenti musicali che per gli interni delle sale da concerto. La scultura sonora multicanale di Concerto Per Natura Morta di Roberto Pugliese consiste in tredici tronchi di castagno di forma scavata, ognuno sospeso in posizione orizzontale a differenti altezze all’interno dello spazio d’una galleria d’arte. All’interno d’ogni tronco è posizionato un altoparlante il cui suono viene modificato dalle caratteristiche uniche di risonanza che ogni singolo albero a causa della sua struttura e delle sue dimensioni imprime. Le registrazioni sonore sono composte da catture auditive riconducibili alle originarie posizioni dell’albero, così come dal processo di svuotamento meccanico che li ha resi “strumenti musicali. Visivamente, le loro strutture suggeriscono l’idea di strumenti a fiato in scala. Inoltre, essi rappresentano – anche solo parzialmente – la meccanica sonora della maggior parte degli strumenti musicali, come oggetti risonanti che contengono uno spazio vuoto. In questo modo Concerto Per Natura Morta fornisce una convergenza paradossale di presenza e assenza, dal momento che il suono del processo di svuotamento è amplificato e modificato dal buco che viene lasciato nella struttura da quel processo. La disposizione degli alberi si traduce in un suono spaziale multistrato complesso che trasporta informazioni sonore degli alberi in un ambiente naturale. È il modo dell’artista per attirare l’attenzione sugli aspetti ambientali, in particolare sulla deforestazione globale e i danni che procura in relazione alla biodiversità del pianeta.

 

Roberto Pugliese Concerto per natura morta Studio la Città Verona 2014