Hafdís Bjarnadóttir – Sounds Of Iceland

Hafdís-Bjarnadóttir-–-Sounds-Of-Iceland

CD – Gruen

Hafdís Bjarnadóttir è una field recordist che esibisce un approccio estremamente purista: tutte le fonti sonore raccolte provengono infatti da catture auditive senza aggiunte di trattamenti alcuni e dove ciascuna delle sezioni annovera più frammenti. Le registrazioni non comprendono suoni di derivazione umana e sembrano impostate per far risaltare la magia dei paesaggi, accuratamente separate a seconda dei luoghi attraversati, assecondando una geografia emozionale anche intima e partecipata. Non è la prima volta naturalmente che in queste scene sperimentali gli artisti prendono come riferimenti simili suggestioni. Tutto un sottogenere di “ambient glaciale” è fiorito in questi ultimi dieci anni e sempre gli estremi – ghiacciai, vulcani, acqua e fuoco – sono ispiratori di manipolazioni sonore o di un audio-documentarismo raffinato e obliquo. Hafdís, che può vantare un background musicale molto eclettico e progetti concettualmente anche complessi – un pezzo d’orchestra fatto con le istruzioni di un lavoro a maglia, un altro composto utilizzando i grafici e le statistiche delle banche islandesi durante il fallimento del 2008 – sembra stavolta affascinata solo dalla specificità dei suoni, che mantiene immacolati, “veritieri” e rispettosi dell’ambiente circostante. L’unico intervento è sulla quantità di volume, una forma “pura” di taglio delle frequenze, qui molto delicata e rifinita, con una selezione delle catture auditive suddivise per aree geografiche interessate. I cinguettii degli uccelli, l’infrangersi delle onde, il crepitio dei ghiacci, minimali variazioni nell’intensità delle emissioni ricevono infine una grande attenzione, in un viaggio che parte al freddo a sud ovest e va salendo in primavera fino ad arrivare a nord in estate, concludendosi poi altrettanto intensamente in autunno.

 

Sounds Of Iceland – field recordings by Hafdís Bjarnadóttir