Seth Cluett – Forms Of Forgetting

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CD – Line

Seth Cluett è un sound-artista statunitense, nonché compositore e saggista. La sua esplorazione in campo elettroacustico sembra focalizzarsi su strutture molto coerenti e rarefatte, “oggetti della memoria”, droni auditivi destinati ad un ascolto immersivo, ieraticamente dipanati in astratte sequenze, articolazioni seguendo le quali la percezione dello spazio e del tempo diventa un viaggio senza troppi punti di riferimento, destinato all’abbandono e all’oblio. Sono elaborazioni quietiste ed ipnotiche quelle che fanno capolino fra i solchi, come in guisa d’un lungo ronzio penetrante, un continuum di 56 minuti che rimodula le sinapsi dell’ascoltatore innestando subdolamente un refrain ambientale ammaliante e introspettivo. Non distinguiamo in maniera netta durante l’ascolto se l’impasto tonale e delle frequenze agite sia sobrio o penitente, gradevole o faticoso, soprattutto per il pubblico non avvezzo a questo tipo di sperimentazioni. Proprio in questa alea, nell’imprevedibilità dell’esito, a nostro avviso risiede la forza estetica del progetto e l’atto di dimenticare è una condizione di resettaggio, dalla realtà sfumata, con feedback incerti e lacunosi. L’effetto sonoro può sembrare rilassato e al tempo stesso lancinante, ibridato dall’uso di elementi statici ma anche piuttosto spazializzati e matematici, densi in virtù d’una impaginazione musicale piuttosto metallica e monocorde, dolcemente abrasiva, riflessiva e tesa. È un brontolio digitale che poi ci affascina con inviluppi persistenti, sempre più approfonditi a raccogliere nuovi misurati elementi, che sfociano in un ovattato riverbero, sottilmente sorprendenti ed evanescenti nel realizzare la condizione di scomparsa, già evocata nelle programmatiche intenzioni dell’autore nelle note dell’uscita.

 

Seth Cluett – Forms Of Forgetting