Facebook Mood Manipulator, re-appropriating the calculation of emotion

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Le recenti modifiche alla ricerca di Facebook (e il conseguente scandalo) alla scala di massa del contagio emotivo attraverso le reti sociali ha suscitato diverse reazioni: dalla passività fatalista all’indignazione forte, tanto da cambiare le impostazioni del profilo sino all’eliminazione di tutti i contenuti pubblicati e alla cancellazione. Lauren McCarthy ha trasformato questa nuova consapevolezza delle strategie aziendali in una estensione per il browser attivo chiamato “Facebook Mood Manipulator“. Utilizzando lo stesso sistema implementato da Facebook (il Linguistic Inquiry Count Word) che consente agli utenti di decidere come vorrebbero “piacersi sentire” sulla piattaforma, utilizzando un’interfaccia per codificare il loro personale “status” emotivo, utilizzando i cursori di base per aumentare o diminuire il loro livello di essere “positivo”, “emozionale”, “aggressivo” e “aperto”. Il software sta mettendo di nuovo nelle mani degli utenti il destino dei contenuti della loro timeline, in un combattimento open software (l’autorizzata scansione aziendale contro la libertà degli utenti di apparire come vogliono) che diventerà un campo di battaglia cruciale del prossimo futuro.

 

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