(edited by) N. Katherine Hayles and Jessica Pressman – Comparative Textual Media: Transforming the Humanities in the Postprint Era

Comparative-Textual-Media

University of Minnesota Press, ISBN: 978-0816680047, English, 344 pages, 2013, USA

Questa antologia di testi è un altro ottimo contributo di Katherine Hayles e Jessica Pressman, studiose assai puntuali nel tracciare il rapporto multiforme tra testo e media. L’opera prende le mosse proprio da un approccio tipico dei “media studies comparativi”, qui applicato in maniera specifica ai “comparative textual media”. Ripensando la relazione primaria con la stampa, i vari capitoli esaminano ciò che può essere considerato come “superfici scriventi”. Il libro è diviso in tre sezioni: “teorie”, che esplorano nuove forme di testualità costruite attraverso le tecnologie, “pratiche”, che indagano affinità tra periodi storicamente distinti e “ricorsi”, che esaminano come i contesti multimediali possono profondamente influenzare e migliorare la lettura. Ci sono alcune questioni cruciali affrontate: Matthew G. Kirschenbaum, per esempio, definisce gli oggetti digitali – spesso fraintesi – e le loro caratteristiche di archiviazione e di accesso, Joanna Drucker s’interroga sulle linee temporali basate sull’evoluzione delle tecnologie, pensando ad una contestualizzazione nelle culture del loro stesso tempo e Thomas Fulton parla del rapporto tra il manoscritto e la stampa nel XVII secolo, tra cui l’idea di pirateria diffusa che avrebbe ispirato similari e contemporanee relazioni. Infine, le pratiche generative estreme di Mark Marino che intrecciano il testo e il codice, informando l’aperta e ancora da essere completamente definita corrispondenza tra il codice e il testo digitale. Il tutto s’imprime alla lettura nelle forme d’un corpo di lavoro assai intenso che offre informazioni su un numero di cruciali e correntemente testuali #medialismi#.