Frode Haltli – Vagabonde Blu

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CD – Hubro

Frode Haltli è un fisarmonicista norvegese sensibilissimo e che può vantare – allo stesso tempo – una tecnica sopraffina, sperimentata in una messe d’esecuzioni effettuate alle latitudini stilistiche e geografiche più disparate. Per questa uscita su Hubro, la quarta che registriamo complessivamente a suo nome, il musicista ha scelto un lavoro del maestro Salvatore Sciarrino, uno di Arne Nordheim e uno di Aldo Clementi, compositori questi ultimi due entrambi da qualche anno passati a miglior vita. Aleggia un fascino rarefatto e atmosferico, forse stimolato dalla suggestione dei natali siculi, in “Vagabonde Blu”, studio di Sciarrino del 1998 nel quale il compositore palermitano delinea passaggi sonori che già sono diventati dei classici per lo studio dello strumento in questione, in guisa di soffi e respiri profondi, modulati fra glissandi e flebili articolazioni melodiose. Che siano accostate non per caso Sicilia e Norvegia e che sentimenti isolani – anche se di natura decisamente differente – possano coesistere, è quello che ad un orecchio anche non professionalmente addestrato balza a primo acchito nel confronto con il brano di Arne Nordheim, “Flashing”, composizione del 1985 la cui struttura ipnotica è rafforzata dall’esecuzione in Tomba Emmanuelle, luogo prescelto per la registrazione dal vivo di tutte e tre le partiture. Chiusa all’esterno, completamente decorata da dipinti e con la volta a botte, nella scura stanza principale del museo-mausoleo di 800 metri quadrati realizzato da Emanuel Vigeland ad Oslo – una realizzazione architettonica a sua volta influenzata dai prototipi italiani degli stessi anni venti – risuona anche “Ein kleines…” di Clementi, una sorta di ninna nanna a due voci che si ripetono, soavi e incantatorie, amplificate dalla formidabile acustica degli spazi.

 

Frode Haltli – Vagabonde Blu