Yvan Etienne – Feu

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CD – Aposiopèse

Yvan Etienne è attivo come sperimentatore sonoro interessato ai temi della ricerca site specific ed alle audio-installazioni, nonché come compositore avvezzo a ponderate riflessioni sulla percezione e sulla fisicità dei suoni nello spazio. Non sono mancate in questi anni all’artista transalpino anche numerose collaborazioni importanti, potendo vantare performance e produzioni con gente come Phill Niblock, Yann Gourdon, Richard Glover, Brice Jeannin, Patrice Grente, Julien Ottavi, Robert Poss, Paul Panhuysen, Marie Verry e Joachim Montessuis, solo per citarne alcuni, così come è da sottolineare il suo impegno in quanto curatore e direttore della collezione Ohcetecho aux Presses Du Réel. Per le tre tracce di questo suo primo album solista Yvan Etienne utilizza diverse field recording, un sintetizzatore Serge Modular e una ghironda (non ci è dato sapere se antica o moderna). Il risultato è quello di un sound gassoso e urticante, ambient-noise, condito da droni e sequenze dilatatissime, dalla grana decisamente minacciosa, in bilico fra organico e inorganico. Articolazioni che s’imprimono molto dense e stratiformi, in un crescendo infine armonioso e molto coinvolgente pur nella fissità delle trame, forti d’iterazioni immersive e risonanti, ben spazializzate e dinamiche. L’ascolto è piacevole se pur mai conciliante a pacatezze di sorta, implementato assecondando un’ispirazione piuttosto space e siderale, infusa anche dall’utilizzo del synth vintage, uno strumento della metà anni settanta poi utilizzato da artisti come Frank Zappa, Jon Hassell, Sonic Boom, Richie Hawtin e Vince Clarke, adesso diventato un “cult” per gli amanti dei synth modulari analogici.

 

Yvan Etienne – La Luer