Sometimes the online world reveals unsuspected parallel dimensions. This is an unknown restyle of Neural independently (and secretly as we never knew about it) made by NY-based Motion and Graphic Designer, Clarke Blackham. Very nicely made, perhaps only a bit glossier for the magazine’s line, it testifies once more how even your most familiar outcomes can have another life somewhere else.
Die Gstettensaga: The Rise of Echsenfriedl
Un futuro post-atomico nato dalle ceneri della Google-war, guerra globale e distruttiva del ventunesimo secolo innescata dal conflitto tra la Cina e Google, e’ il tempo dell’ultimo bizzarro film di Johannes Grenzfurthner. “Social developments confront us with new tasks. We are now dealing with nerds”. Con queste parole il perfido monopolista della carta stampata Thurnher von Pjölk, dichiara le sue mire espansionistiche nel mondo delle nuove tecnologie dell’informazione dando inizio al film. I due protagonisti sono Fratt Aigner, giornalista lamentoso e asservito, e Alalia Grundschober, infodesigner idealista e geek. Ingaggiati su minaccia di von Pjölk dovranno portare a termine una missione: avventurarsi nelle lande senza regole confinanti con la Megacity Schwechat per raggiungere ed intervistare Echsenfriedl, misterioso leader della comunita’ dei nerd. Nessuno sa se esista davvero, ma a lui viene attribuita l’invenzione del nuovo sistema di comunicazione basato sulla trasmissione di immagini a distanza di cui von Piolk vuole impadronirsi, la tele-O-vision. Un epico incipit da fiaba (con il tipico libro illustrato e la voce narrante fuoricampo) enfatizza l’idea di un mondo lontano, nonostante la sua genesi sia ironicamente abbastanza realistica. Le avventure strampalate dei due protagonisti si snodano attraverso generi cinematografici noti, dallo zombie movie al noir, dal musical all’horror, con uno schema narrativo simile a quello dei racconto fantastico: ad ogni tappa del viaggio corrisponde un incontro con assurdi personaggi dai linguaggi incomprensibili o da comportamenti strampalati. Empasse e pericoli vengono man mano superati, in parte grazie all’uso creativo della tecnologia (pare che il puntatore laser sia un’ottima arma contro gli zombie). In altri momenti e’ cruciale invece il ricorso ad epifaniche soluzioni DIY, intenzionalmente scelte tra le piu’ ovvie (se calate nella contemporaneità) e spesso accompagnate da un enfatico e delizioso sonoro in stile MIDI. Questi due aspetti chiave tradizionalmente associati all’immaginario dell’universo nerd vengono dunque estremizzati diventando una soluzione che si ripete costantemente, forse cosi’ tanto da minare in parte la loro identificazione narrativa nell'”elisir magico” capace di risolvere ogni situazione (reale o immaginata). Anche il grande falo’ finale di libri e riviste simbolo della ribellione dei nerd contro von Pjölk non sembra essere un risolutivo smacco al mondo iniziale della storia, soprattutto per i protagonisti. I due infatti, nonostante siano stati in grado di concludere positivamente la missione, restano nella loro condizione subalterna ad un potere che distopicamente cambia per rimanere uguale a sé stesso, al di là dei virtuosismi tecnologici o dell’innovazione che parte dal basso.