Carolyn Guertin – Digital Prohibition: Piracy and Authorship in New Media Art

Carolyn Guertin

Continuum, ISBN13: 9781441131904, 304 pages, English
Guertin comincia a definire il territorio della sua indagine come il “terzo spazio d’autore”, prendendo in prestito una definizione da “Location of Culture” di Homi Bhabha. Secondo l’autore questo è un sito di resistenza e di rinegoziazione, in contrasto con il primo spazio d’autore come “cultura orale” e il secondo spazio come “genio solitario”. Questo terzo spazio è anche – in definitiva – un sito di creazione, come dimostrano le molte opere creative e le azioni illustrate nel testo definitivo. “Digital Prohibition” descrive le strategie che gli artisti hanno utilizzato per cambiare i divieti e l’uso deliberato o imitativo di pirateria, inquadrando queste pratiche negli appropriati contesti economici e giuridici contemporanei. Questo è un testo inclusivo che connette i filosofi dei media con i radicali cambiamenti periodici di internet e l’abbondanza di opere digitali correlate. Esso definisce tre “zone” concettuali (appropriazione, autorialità e digitale cannibalismo/antropofagia) mappando attentamente sia i loro riferimenti storici che le loro attuali manifestazioni. Così oltre al campionamento (che ci si aspetta), il remix e le pratiche di mash-up, Guertin anche considera le strategie di interruzione, disturbo, cattura/perdita, l’archiviazione, il vernacolare e l’antropofagia digitale (tra gli altri), aggiungendo un ultimo capitolo specifico su opere analoghe in Cina e Pakistan. La definizione di Nicolas Bourriaud dell’arte come un interstizio sociale descrive adeguatamente la maggior parte dell’arte raccontata nel testo, con le sue qualità distintamente dirompenti, potenti e sottili.