Yann Novak & Robert Crouch – Fata Morgana

Yann Novak & Robert Crouch

CD – Murmur
Utilizzando field recording, video, annettendo altri rarefatti suoni e facendo uso di una superficie di proiezione multischermo, Yann Novak & Robert Crouch imbastiscono una fascinosa narrazione dalle molte concatenazioni, ben calibrata nelle evoluzioni minimali e ammalianti. Non a caso anche il titolo, Fata Morgana, s’insinua come un diretto riferimento al fenomeno ottico che si può scorgere all’interno di una stretta fascia di spazio al di sopra dell’orizzonte, miraggio che in posizioni differenti da quelle originarie produce una visione che può passare senza soluzione di continuità dalla compressione all’allungamento (“effetto” che sembra poi similare a quello che gli sperimentatori tramutano in tecnica, espandendo e contenendo i droni, nel dipanarsi dei patter e dell’ambiance). L’evocazione delle illusioni percettive ben si amalgama al continuum sonoro, dispiegando astrazioni avvolgenti, in un costante dialogo fra le frequenze, alle quali si sommano in un sol corpo le catture auditive, in gran parte effettuate al Bonneville Salt Flats e nella Lake Mead area, la più ampia zona lacustre per capacità massima d’acqua degli Stati Uniti. Come le immagini spettrali possono ricrearsi nel vuoto contemporaneamente ripercosse dalle distese d’acqua e dall’aria, così le sonorità emergono da altrettanto intersecati substrati, frutto d’una palese fascinazione per gli “abbagli sovrapposti”, luce capovolta che può dar vita a immagini e sonorità virtuali. Nel vuoto non c’è vibrazione e il suono non può diffondersi, basta tuttavia solo un minimo controllo dell’emissione acustica in presenza di una superficie perché il movimento vibratorio si propaghi lasciandoci amabilmente incantati.