Geert Lovink – Networks Without a Cause: A Critique of Social Media

Geert Lovink

Polity, ISBN: 9780745649689, 220 pages, 2012, English
Le teorie di rete di Geert Lovink hanno trovato regolarmente la loro strada nell’editoria accademica dell’ultimo decennio, proprio durante un ulteriore decennio di vita delle reti stesse. Qui Lovink intreccia efficacemente la propria ricerca con stimoli che arrivano dalle molteplici iniziative che regolarmenteha coordinato, come “Video Vortex” (sulla cultura dei video on-linea), “Society of the Query” (discutendo dei paradigmi di Google) e “Unlike Us” (interessata alla comprensione dei monopoli nei social media). Si discute, ad esempio, dell’anonimato di massa come antidoto al narcisismo conformista e all’autopromozione su Facebook, ripristinando un’ecologia gerarchica di commento in stile blog, sviluppando tools – personali e liberamente utilizzabili – per le net radio, in linea con quelli utilizzati dalla telefonia online e infine preservando le reti indipendenti e decentralizzate (esattamente come egli stesso e Ned Rossiter le hanno definite una volta: “orgnets” o “organized networks”). Non è un tentativo donchisciottesco: piuttosto una sfida per l’istituzione del “flusso” in quanto paradigma predominante. “Flow” è qui inteso come continua informazione in tempo reale, che uccide il concetto storico di un internet “statico” – con nessun interesse per l’archiviazione – costantemente sincronizzato con il nuovo in un cambiamento costante, terminando con quello che Lovink definisce come un “totale relativismo dei dati”. A volte – forse – Geert Lovink è troppo ottimista su alcune piattaforme open source (come Diaspora) e forse un po’ idealista (quanti veramente si cancellerebbero da Facebook?), ma questo libro offre un certo numero di punti di forza che aiutano a ritrovare il focus su quello che istituisce e nutre le tanto necessarie reti alternative.