Yannis Kyriakides – Airfields

Yannis Kyriakides

CD – Mazagran
Immedesimandosi nella suggestione che si possa tradurre un’immagine aerea in suono Yannis Kyriakides utilizza a questo scopo immagini satellitari provenienti da varie fonti. “Ho spesso pensato alle mie composizioni come ad un ambiente musicale dove si possa vagare in un lasso di tempo relativamente aperto, quindi l’idea d’utilizzare una mappa di uno spazio fisico come diretta analogia di una partitura musicale è diventato il punto di partenza per il lavoro”. L’idea è quella di di tracciare una sorta di movimento con velocità variabili, in maniera tale che le armonie si dissolvano una nell’altra, assecondando orbite ellittiche, assai oscillanti ed eteree. In “Airfields” il compositore greco è abilissimo nello spazializzare i differenti apporti, ben distribuiti fra gli strumenti tradizionalmente solisti (violino, clarinetto basso, pianoforte, violoncello, flauto) e i calibratissimi apporti elettronici. Kyriakides – del resto – non è nuovo nel fondere più tecniche, utilizzando svariati media digitali e fonti sonore, esplorando strutture narrative composite e assai ibride. Implicitamente anche adesso, nel continuum delle dodici brevi composizioni, si rincorrono le voci elettroniche, in maniera non uniforme, sospesa, vedute d’ipotetiche istantanee siderali e immaginifiche. Il delicato equilibrio tra acustica ed elettronica sembra in qualche modo dettato dagli interventi pianistici, a questi si sovrappongono droni molto immateriali e d’ambiente, sparuti echi e feedback, profondità orchestrali e suoni anche ritmici. L’effetto complessivo è avvincente e gli intrecci ci raccontano veramente di luoghi immaginari colti dallo spazio aereo.