Alfredo Costa Monteiro + Ben Owen – Frêle à Vide

Alfredo-Costa-Monteiro

CD – Contour Editions

Frequenze ispide, sovrapposte per strati, ottenute grazie al feedback di un walkman e ad emissioni prodotte utilizzando radio a onde corte e medie. Non sono soltanto queste appena citate – naturalmente – le tecniche messe in opera da Alfredo Costa Monteiro e Ben Owen in “Frêle à Vide”, un progetto collaborativo nel quale entrano in gioco anche svariati microfoni e manipolazioni, mixer, addirittura il braccio d’un giradischi e svariati accessori autocostruiti, oltre ad un amplificatore operazionale (strumento con il quale è possibile realizzare circuiti elettronici in grado di effettuare numerose operazioni matematiche: la somma, la sottrazione, la derivata, l’integrale, il calcolo di logaritmi e di antilogaritmi). Le pulsazioni sintetiche, i droni ottenuti, l’hum di fondo, nella mescolanza e nella giustapposizione degli elementi determina un climax complessivo al tempo stesso instabile ma denso, continuo, quasi sempre in crescendo durante tutto l’arco delle quattro estese composizioni (che vanno dai sei ai diciotto minuti). I due sperimentatori non disdegnano quella che potremmo definire un’ambientazione siderale, zeppa di ronzii vacillanti ma anche di più statiche emergenze auditive, ribollii ed evaporazioni. Manifestazioni tutte assai variabili d’una attenzione alla qualità delle concatenazioni sonore, alla sostenibilità dei volumi, all’alternanza fra pieni e vuoti, sempre in equilibrio precario per la mancanza d’ogni riferimento armonico o melodico, pura materia vibrazionale, combinazione antisimmetrica che s’esprime in guisa d’energia pura, attraversando particolari range di frequenze, rispetto ai quali è ancora possibile sintonizzarsi.