Marc Behrens – Apparatus

Marc-Behrens---Apparatus

CD – Agxivatein

Un paio di cuffie, una coppia d’altoparlanti attivi, un dvd player, una cornice digitale con la memory stick usb, il tutto realizzato in luoghi specifici, attraverso una serie di perfomance, in uno spazio sonoro ogni volta messo in opera per un solo ascoltatore. “Apparatus” è fruibile contemporaneamente attraverso due fonti sonore distinte, in cuffia e con un livello differente dei volumi nella Phonebox utilizzata, generalmente una piccola cabina nella quale il volume degli altoparlanti sopravanza l’altro, creando una complessa dinamica sonora e spaziale, nella quale si fondono più strati e livelli, incrociandosi indistintamente, dando luogo a uno spaesamento auditivo certo non consueto. La fusione nell’ascolto procede quindi asimmetrica, pure se il continuum riconduce ad un’unica costruzione formale, resa in parallelo nella pienezza delle cesure sperimentali, ricche di cliccherie, bug, risucchi e granularità risonanti, in una strana fusione d’organico e sintetico, dove ogni traccia è giustapposta a una registrazione alternativa in una specie di anti-dicotomia tecnologicamente semplice ma allo stesso tempo concettualmente sofisticata. Marc Behrens organizza in maniera invero suggestiva le polarità “Hum/Bells”, “Rain/Compressor”, “Trumpet/Clarinet”, così come nell’assonanza finale, “Mamori”, è il cigolio degli uccelli a far capolino unitamente a non identificabili field recording, fitte di martellamenti, micropulsazioni, crepitii e stridori vari. Tutte le composizioni sono state originariamente progettate per quattro canali di riproduzione, mentre i materiali audio utilizzati – tutti risalenti al periodo che va dal 2005 al 2010 – sono stati registrati in Austria, Brasile, Germania, Italia, Namibia e Sud Africa.