I-R.A.S.C., protezione anti-telecamere indossabile

U.R.A. / FILOART

I-R.A.S.C. è un dispositivo che protegge contro le telecamere di sorveglianza a raggi infrarossi. Esso è infatti costituito da una banda elastica indossabile corredata di appositi led che irradiano a loro volta raggi infrarossi invisibili ad occhio nudo poichè la loro frequenza è compresa tra 780nm e 1mm. La ricezione dell’immagine sulle telecamere di sorveglianza viene così modificata e una sfera di luce sostituisce il volto della persona inquadrata. Il dispositivo sviluppato dal gruppo U.R.A. / FILOART reagisce al dilagare della sorveglianza visiva in tutti gli spazi pubblici e privati come ultimo baluardo contro il potenziale crimine. Ma ci sono altre opere che hanno usato con un simile approccio le emissioni infrarosse. Con un piglio più ironico, per esempio, lo speciale ombrello “CCD-Me-Not Umbrella” del Sentient City Survival Kit di Mark Shepard è stato progettato con un analogo meccanismo di funzionamento: i led infrarossi che costellano la calotta sono visibili in forma di macchia biancastra solo alle telecamere di sorveglianza CCD, mascherando con il loro contro-segnale chi è sotto l’ombrello. La valenza simbolica di questo oggetto (un ombrello ripara da sempre da qualcosa di sgradevole o dannoso per la persona come la sorveglianza continua) corrisponde però ad un uso pratico poco agile. Con un intento dichiarato dagli stessi artisti, l’I-R.A.S.C. nasce invece realmente per essere usato ed è infatti facilmente realizzabile anche senza specifiche competenze tecniche. Le tecnologie da usare contro le telecamere di sorveglianza sono dunque ormai diverse e ne mettono in discussione le basi di “panacea” contro l’illegalità. E’ affascinante (ma anche inquietante) pensare che i dispositivi basati su tecnologie digitali sempre più trasparenti ed “embedded” trasportino questa sfinente lotta tra sicurezza e privacy nell’invisibile mondo dell’infrarosso.

Chiara Ciociola