Joanna Demers Listening through the Noise: The Aesthetics of Experimental Electronic Music

216 pages

216 pages, Oxford University Press, 2010, English, ISBN-13: 978-0195387667
Lo scopo dichiarato di Demers in questo libro è quello di trovare una estetica unitaria (in senso stretto), per la musica elettronica, nonostante le ideologie molto differenti e i diversi generi di provenienza. Il compito sembra troppo ambizioso, ma il periodo di tempo preso in considerazione parte dal 1980 in poi. Il 1980 è stato scelto perché rappresenta un momento cruciale per la democratizzazione della produzione di musica elettronica con l’introduzione dei sintetizzatori a prezzo accessibile, reso popolare dalle pop band trasmesse sul neonato canale MTV con il suopalinsenso no stop 24 ore. La conoscenza enciclopedica dell’autore è rimodellata in forme molto comprensibili e i suoi sforzi per trovare una estetica coerente in domini così differenti è raggiunta attraverso la definizione di “metageneri”, oppure sulla base delle differenze interne, come avendo un gamma infinita di suoni. L’autore non si perde mai e riesce a disegnare un percorso coerente che è allo stesso tempo piacevole e istruttivo da seguire. Il discorso è sempre sostenuto attraverso esempi musicali: c’è anche un sito web correlato (username e password vengono stampati nelle prime pagine del libro) che può essere utilizzato quando le icone corrispondenti appaiono nel testo. La qualità della musica elettronica e le sue contraddizioni sono sezionate e l’autore indulge sull’inclusione di alcuni esempi destabilizzante che causano continui dubbi circa la distinzione (estetica) tra musica, opere di sound art e suono puro. E anche quando in conclusione l’autore si spinge fino a definire la musica elettronica come alienante, la cornice estetica che è in grado di identificare non ha prezzo.