Tristan Perich, 1-Bit Symphony

Tristan Perich

Cantaloupe Music, microchip in cd case, Ca21042, 2009-2010
Venendo pochi anni dopo 1-Bit Music, il “circuit album” di Perich, questo nuovo 1-Bit Symphony non smette di stupire. Il primo problema è: come definire un siffatto prodotto musicale (circuiti elettronici in una preziosa scatola trasparente che “esegue” letteralmente la musica)? L’unico riferimento che viene subito in mente è il Buddha Machine, che però già a monte è stato pensato per altri scopi. Nonostante il suo familiare aspetto da scatola trasparente di cd, questo oggetto elettronico esegue da sé il suo contenuto ogni volta che l’ascoltatore gira l’interruttore. Pur essendo ditribuiti ufficialmente (e ad un prezzo abbordabile) da un’etichetta discografica, i cd sono stati assemblati manualmente da Perich. Il suo microchip 1-bit digitale produce la qualità più bassa possibile di audio digitale, ma la sua intensità sinfonica e il coinvolgimento emotivo passa proprio attraverso la durezza intenzionale dell’audio. L’ascolto dei brani è possibile collegando cuffie o altoparlanti, ma una volta iniziato gli unici controlli possibili sono un pulsante per cambiare traccia (solo in una direzione, e senza possibilità di pausa) e una rotella per regolare il volume. Il codice di programmazione (puro Assembly sia per il software che per la musica) è stampato nel libretto piegato e subito l’odore di oggetto elettronico in uso (simile a quello dei vecchi sistemi analogici hi-fi) raggiunge le narici una volta aperto il contenitore trasparente. I cinque movimenti sinfonici sono squisitamente costruiti e l’ultimo è progettato come loop. E’ un lavoro brillante, che gioca intimamente con i contrasti (come la sontuosità della sinfonia composta a 1 bit), e la fragilità (elettronica lettarmente incollata al contenitore alimentata da una batteria di 20 ore).