Luminant Point Arrays, raggi catodici fantasma

Luminant Point Arrays

Nelle installazioni d’arte contempo- ranea la televisione è un elemento ricorrente, a volte usata più per la sua componente “scenica” che per i suoi potenziali valori simbolici. In ‘Luminant Point Arrays’ Stephan Tillmans si occupa invece della tv analogica come territorio di ricerca vero e proprio. Quest’opera consiste in una serie fotografica che ha come protagonista il guizzo luminoso che avviene durante lo spegnimento delle vecchie tv a tubo catodico. Il rapidissimo risucchio di luce che solitamente converge al centro dello schermo viene catturato attraverso la fotografia. L’attimo dello spegnimento si dilata nello spazio in velati e morbidi piani di luce, cristallizzati in immagini che possono così essere osservate e analizzate all’infinito. Per realizzare queste foto l’artista ha passato giorni con la sua tv, premendo (innumerevoli volte) il click della macchina fotografica insieme a quello del telecomando. La scelta del soggetto si basa sullo studio del rapporto tra la concrezione e l’astrazione nella fotografia. Ma si aprono anche ulteriori riflessioni scoprendo la (sorprendente) bellezza degli ultimi singulti della tv. Essi potrebbero essere un epico epitaffio alla tv analogica, travolta dal passaggio quasi realizzato alla trasmissione digitale. Ma potrebbero anche rappresentare un nostalgico inno al valore estetico (più che funzionale) che questo mezzo ha assunto negli anni. Esso, da Nam June Paik in poi è stato è un’icona imprescindibile dall’immaginario legato alla videoarte dagli anni ’60. La iper-familiarità delle sue linee, quotidianamente imbottite dei palinsesti della tv popolare, strideva e rafforzava le (allora) nuove e stranianti sperimentazioni. Negli anni 2000 la tv è stata ripensata leggendo tracce audio da Carsten Nicolai in Telefunken (2000) o trasformandosi in percussione interattiva nella performance Braun Tube Jazz Band di Ei Wada,(2006). Ma qualunque sia il suo destino, come forse sarà per pochi altri, la TV ha rappresentato un canale di comunicazione quasi universale. Le immagini del suo spegnimento così schiette e voluttuose, sembrano sardonicamente volerci allertare di un fantasma, acquattato in qualcosa di meno imponente del tubo catodico, ma ugualmente sibillino.

Chiara Ciociola