Gerald Raunig – A Thousand Machines: A Concise Philosophy of the Machine as Social Movement

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Semiotext(e), ISBN-13: 978-1584350859, March 31, 2010, English
Dopo “Arte e Rivoluzione”, Gerald Raunig ha scritto un libro diverso elaborando un concetto formulato da Gilles Deleuze e Félix Guattari sul concetto di macchina, vista non come apparato tecnico, ma come un costrutto sociale. Il riferimento è abbastanza evidente nel titolo (“A Thousand Machines”), ma è solo il punto di partenza. Anche se vicino ad “Arte e Rivoluzione”, con cui condivide un certo respiro, “A Thousand Machines” tratta il “macchinico” e la sua configurazione tra i soggetti sociali. Raunig infatti definisce la sua idea di una macchina come un’emergenza dell’intelletto collettivo umano, diverso dall’ “intelligenza collettiva” di Levy e più vicino a quello che Karl Marx definisce “General Intellect”. Il libro inizia con la descrizione delle quintessenza della macchina: la bicicletta. E’ sorprendente come, lavorando attraverso le sue diverse rappresentazioni, si scopre che la bicicletta è un ottimo esempio della macchina descritta da Deleuze e Guattari. E’ una macchina che ha senso solo quando è accoppiata con un corpo umano, che ne cambia lo stato di inerzia. Ma anche lo stato umano cambia, diventando qualcosa che sarebbe stato impossibile essere senza una bicicletta: un ciclista. Il collegamento con “Arte e Rivoluzione” è evidente quando Raunig analizza il ruolo delle macchine in teatro (incentrandosi sul lavoro teatrale di Eisenstein e Tretyakov) e lo collega con l’insurrezionalista troupe viennese PublixTheatre Caravan. Le possibilità di una insurrezione macchinica condotta dal precariato, sono poi strettamente legate alla comprensione del capitalismo come un’altra macchina, finalmente sottopnibile ad un reversing.