“Beethoven piano Sonata, no. 1 – no. 14 “, sonata denudata

Beethoven piano Sonata

Spogliare l’opera di Ludwig van Beethoven della componente musicale ed eseguirne solo il tempo: questa è l’operazione concettuale alla base di “Beethoven’s Piano Sonata, no. 1 – no. 14” di Samson Young, musicista di formazione classica ma orientato fortemente all’elettronica e all’installation-art. In questo caso, l’installazione è composta da 47 dispositivi elettronici, disposti simmetricamente come in una griglia, ognuno dei quali lampeggia ed esegue un ticchettio. Entrambi gli effetti sono dettati dal tempo di uno dei 47 movimenti che compongono le prime 14 sonate di Beethoven. I piccoli congegni, come fossero metronomi (uno strumento che Ludwig van Beethoven usò, all’epoca in modo pioneristico, nelle indicazioni di tempo per le proprie opere) sono programmati ad hoc per eseguire il tempo di un singolo brano. La combinazione di luci intermittenti e ticchettii scandisce il ritmo di Allegretti, Adagio e Rondò, a dispetto dell’eterno domino delle (qui totalmente assenti) melodie. Nonostante questa prepotente mutilazione, ne deriva una rappresentazione visiva e sonora ipnotica, in cui è difficile non sorprendersi a cercare sincronie (quasi impossibili) di suono o di luce tra i dispositivi. Come fossimo alla ricerca del tema melodico.

Chiara Ciociola