Sleep Is Death, giocare con gli esseri umani

Jason Rohrer

Gli Art Games hanno di solito lo scopo di rovesciare le regole, ma spesso questo si riduce al solo giocherellare con le convenzioni. “Sleep is Death (Geisterfahrer)” di Jason Rohrer, famoso per il suo primo (controverso) gioco “Passage”, è un piccolo capolavoro di interazione. Esso consente a due giocatori di costruire una storia, ma in un modo rivoluzionario: uno di loro è il “computer”, mentre l’altro ha il ruolo di una sorta di narratore che può creare personaggi, rispondere in tempo reale a nome di tutti i diversi personaggi (tranne che del protagonista) e far succedere le cose. Più facile provarlo che raccontarlo, questo gioco mette in discussione la natura stessa dei videogiochi. L’AI che guida il computer qui è infatti molto sofisticata: è un essere umano e, nel caso di due giocatori amici, può produrre risultati sorprendenti (entrambi devono reagire dopo 30 secondi al massimo). La grafica è uno spartano 8bit, ma estremamente funzionale, perché possono essere aggiunti velocemente nuovi elementi, ed è evocativo più che descrittivo. Un’eccellente mediazione fatta da un videogame in cui la narrazione si costruisce dal vivo. In poche parole, improvvisazione teatrale come strategia di gioco. Riguardare il gioco salvato è un’altra interessante esperienza…