CD – Labor Camp Product
Su una scarna ma evocativa elettronica, frammista tuttavia anche a modulazioni tenorili, effetti sonori e melodiche consonanze, basate sulle Vexations di Eric Satie, spiccano i testi dei soldati degli Stati Uniti, trascrizioni tratte dai video registrati durante la guerra in Irak. Le “letture” sono interpretate forse con troppa meticolosa attitudine attorale, le “parole” sono conformate per provocare forti suggestioni ma forzosamente artefatte nell’articolazione, tanto da suscitare un ulteriore inquietudine per eccesso di “teatro”: finzione che si sovrappone ad altra finzione. Indubbia, risalta ad ogni modo la qualità complessiva del progetto, con tutti gli strumenti e le voci, dispiegati dalla Labor Camp Orchestra a convergere in maniera dialogica, forzandoci – in qualche modo modo – a interrogarci su controverse questioni. Che cosa realmente conosciamo e capiamo circa questo evento storico? Quanto incide la nostra distanza fisica dalla guerra? Qual è il ruolo dei mass-media – sia di quelli unidirezionali come la televisione che di quelli bidirezionali come Internet – nel formarsi delle nostre emozioni? Domande alle quali non è facile dare una risposta univoca.