scoreLight, i contorni che suonano

Alvaro Cassinelli

Le persone non vedenti hanno una diversa maniera di “vedere.” Essi usano un bastone per “sentire” i bordi di ciò che gli sta intorno, e il loro compito è estremamente facilitato quando possono usufruire di quelle guide di gomma speciali che a volte è possibile notare sui marciapiedi e nelle stazioni, ad esempio. Questo processo non è concettualmente troppo distante dal pickup e dalla meccanica del vinile, ed è pure la stessa idea che Alvaro Cassinelli, Daito Manabe e Yusaku Kuribara hanno applicato in “scoreLight.” Si tratta di un prototipo di strumento musicale che genera suono, in tempo reale, riconoscendo le linee dei disegni o i contorni degli oggetti tridimensionali attraverso un raggio laser. La curvatura delle linee influenza la generazione del suono così come il loro colore e contrasto, e i cambi repentini di direzione generano a loro volta i ritmi. É un dialogo giocoso fra il laser che scansiona e la persona che “compone” il suono attraverso oculati “cambi.” Ed è anche un dialogo gestuale, che implica la preparazione del materiale che sarà “suonato”, che rappresenta nei fatti la partitura. La macchia rossa del puntatore diventa così “viva”, come una piccola creatura, ansiosa di giocare con le “differenze.”