Amagatana, portare i combattimenti virtuali nel mondo fisico.

Amagatana

Nello sfaccettato genere dell’augmented reality gaming, molti artisti hanno cercato di tradurre gli aspetti virtuali dei videogiochi digitali nel mondo fisico. Questi progetti includono di tutto: dal creare una mappa virtuale trasposta in luoghi fisici, al collegare segnaletica e linguaggio di questi giochi all’ambiente urbano, fino a ombreggiare tag con i nomi degli avatar su persone reali che camminano per strada, come si è visto in progetti quali “WOW” di Aram Bartholl. Portare questo aspetto del gameplay ad un altro livello, integrando elettronica fatta su misura nel mix generale è quello che fa l’artista giapponese Yuichiro Katsumoto nel suo “Amagatana, Body Fantasia“. Il progetto consiste di una spada da samurai auto costruita fatta da un ombrello dotato di un accelerometro a 3 assi, un piccolo dispositivo per la riproduzione dei suoni collegato ad un netbook integrato, e fili elettroluminescenti per sicurezza, il tutto integrato nel manico della “spada”. Appena il giocatore rotea la spada, il sensore misura la forza della rotazione, mandandola al netbook che produce il suono dell’oscillazione e quello della spada che colpisce la lama di un avversario. Il risultato è una performance autosufficiente o una battaglia fra due partecipanti, sebbene solo una persona brandisca la spada in qualsiasi momento. I sensori integrati misurano anche il percorso e la forza della roteazione del giocatore, variando di conseguenza i suoni emessi. L’opera quindi riprende in maniera divertita il tipico combattimento fra spadaccini, dove un solo giocatore sfida all’infinito sé stesso.

Jonah Brucker-Cohen