Nato Thompson and Independent Curators International – Experimental Geography: Radical Approaches to Landscape, Cartography, and Urbanism

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Melville House, ISBN 978-0091636586, USA, 2008, English
La rappresentazione dello spazio, la riappropriazione dello spazio e la ricodifica dello spazio attraverso una negoziazione collettiva di coordinate e fatti concreti sono solo alcune delle questioni che la “geografia” in senso lato ha posto, dopo che la nostra percezione spaziale è stata enormemente amplificata da internet. Un intero set di nuove “visioni” generate attraverso l’accesso ai dati in rete e le sue varie rappresentazioni ha pervaso la nostra cultura visuale. É per questo probabilmente il motivo per cui la conferenza relativa a questo catalogo (dell’omonima mostra) era intitolata “An Aesthetic Investigation of Space.” Lo spazio, sempre più percepito come limitato nella realtà, e, ancora più, percepito come illimitato nella virtualità, è quindi formalizzato, mappato, espresso attraverso convenzioni universali, consuetudini, e, cosa ancora più importante, è condiviso. L’immobilità dello spazio è reinterpretata attraverso i percorsi di significato che possono essere ricondotti attraverso luoghi sia usuali che abbandonati. Questi percorsi danno da pensare e coinvolgono la mente del lettore nel costruirsi la sua personale visione dello spazio, sia reale che astratta. Se la cartografia e le pratiche di mapping hanno raccolto la maggioranza di artisti-seguaci, la connessione fra un luogo specifico e un fatto (come il localizzare una prigione segreta) incide sulla nostra generale consapevolezza di ciò che ci sta intorno. Dev’essere tenuto presente che la rappresentazione di questo tipo di opere in un libro è un problema vista la natura bidimensionale del libro stesso. Ma queste opere possono potenzialmente andare ben oltre la loro documentazione stampata, interessando profondamente l’immaginario collettivo e la coscienza degli esseri umani in relazione a ciò che li circonda.