Internet-avgift, un torrent di pagamenti

Internet-avgift

I titolari di Pirate Bay Gottfrid Svartholm (alias anakata), Peter Sunde (alias brokep), Fredrik Neij (alias TiAMO), e Carl Lundstrom, sono stati recentemente condannati per il loro ruolo nell’amministrare un aggregatore di torrent che centralizza lo scambio libero di musica, film e software. Con una sentenza che li obbliga a pagare 30 milioni di Corone Svedesi, Anakata ha invece lanciato una campagna intitolata “internet-avgift“, ossia “canone di internet”, un gioco di parole centrato sul canone che si paga per i canali della televisione svedese, il tv-avgift, appunto. Usando un sito web modellato su quello gestito dalla società televisiva, i fondatori di Pirate Bay incoraggiano i loro fan ad assisterli, mandando denaro alla Danowsky & Partners, uno studio legale che ha rappresentato l’industria discografica al loro processo. La “internet-avgift” consiste infatti in un attacco “DDO$”, riferendosi ai classici DDOS, attacchi di tipo (Distributed Denial of Service). Mentre un attacco DDOS standard genera un traffico di informazioni digitali tale da mettere offline un sito web, questo cosiddetto DDO$ vuol generare una pioggia di pagamenti per mandare in tilt il conto corrente della vittima. Ricevendo infatti non più di una corona svedese per volta, la società Danowsky sarà costretta a spendere una notevole quantità di tempo elaborando dati che generano poco più che spiccioli, visto che il conto bancario a cui i pagamenti saranno inviati ha solo 1000 movimenti gratuiti, dopo i quali ogni transazione ha un sovrapprezzo di 2 Corone per il titolare del conto stesso. I “capitani” di Pirate Bay sono fra i più subdoli filesharer al mondo e i loro perfidi atti potrebbero portare persino al fallimento dello studio legale. Finirà che gli incapaci avvocati soccomberanno ad un “torrent” di pagamenti? O si ritroveranno in cima a tutto? Il processo continua.

Valentina Culatti