Antidatamining, una cartografia del caos.

Antidatamining

Anti datamining è un progetto di ricerca trasversale basato sul recupero e la visione/visualizzazione di dati finanziari presi da internet. Il suo scopo è di creare degli ambienti audiovisivi scritti, alimentati e aggiornati in tempo reale. Il progetto rintraccia le sue origini nella pratica del Data Mining la quale si concentra sul fare emergere delle soluzioni economiche ottimali dall’incrocio di dati ottenuti da ampie banche. Lo sviluppo di questa pratica in diversi campi la cui finalità non è solo economica è sintomatico della tendenza a rendere la società un fenomeno economizzante piú efficiente. In questo contesto il collettivo RYBN (Marika Dermineur, Kevin Bartoli, Jean-Marie Boyr) ha iniziato un progetto di ricerca basato sul Data Mining per creare diverse opere d’arte. Tuttavia l’obiettivo della loro indagine non consiste nel trovare soluzioni ottimali ma nell’identificare e visualizzare fenomeni di squilibrio sociale ed economico. Come ha scritto Hakim Bey in The Temporary Autonomous Zone (1984) “se dovessimo immaginare una mappa dell’informazione – una proiezione cartografica della Rete nella sua totalità – dovremmo includere in essa le caratteristiche del caos”. Deviati rispetto ai loro obiettivi originali, gli strumenti di Data Mining e le tecnologie di Digital Monitoring sono di fatto usate da RYBN per generare una serie di immagini cartografiche della nostra società, ritratta attraverso il suo flusso di dati e disparità, con il risultato di stabilire una mappa dello squilibrio, ovvero una cartografia del caos.

Valentina Culatti