curated by Vicki Bennett – Smiling Through My Teeth

curated by Vicki Bennett

CD – Sonic Arts Network
Musicalità da vaudeville e cut-upping estremo, precise tecniche di sovrapposizione e assemblaggio audio, studiati intrecci, collage multipli, sono questi solo alcuni degli espedienti utilizzati da Vicky Bennet in puntute ricontestualizzazioni, non estranee alla cultura popolare, all’arte sperimentale, al cabaret e ad influssi surrealisti. Connubi – quelli che avvicinano sound art e humor – certo non usuali, atipica attitudine per contesti d’avanguardia, in genere sempre troppo compressi e seriosi, nel riferimento solo a sé stessi e alla propria singolare storia. Tra i solchi trapelano i tecnicismi di chi per tanti anni anni ha avuto esperienze di regia, manipolando materiali sonori in svariate forme, operazione comunque seminale nella formazione d’un approccio ‘multimedia’. Vicki Bennett – soprattutto sotto il moniker ‘People Like Us’ – non è nuovo a tali ‘cocktail’ (e qui il riferimento non è casuale, perché certe mescole riportano anche all’aplomb del genere ‘exotica’, riattizzando sapori vintage e recuperi d’ogni tipo). Come non trasalire – allora – per lo swing sbilenco di John Oswald (il compositore che ha inventato il concetto di ‘plunderphonics’) e poi alle note di ‘Take On Me’, anthem anni ottanta degli A-Ha, rimanendo spiazzati per la voce rauca ed assai disturbata di Rank Sinatra. S’aggiungono – non a caso – Cristian Marclay con un omaggio a Maria Callas e subito a seguire il combo delle ‘sette cantanti sorelle viennesi’, la Nihilist Spasm Band e lo stesso Bennet assieme a Ergo Phizmiz (per non parlare poi dell’acapella degli Xper.Xr. o di Nurse With Wound). Davvero l’ascolto è unico ed anche il book annesso, con un acuto saggio di Kembrew McLeod, offre non pochi spunti d’interesse.