CD – Baskaru
Passaggi armonici delicatissimi, clickerie, sonorità dense ed un poco gommose intrecciate assieme a dilatati pattern, qualità quasi onirica negli accostamenti di crackle e linee melodiche, amalgamate – infine – in arie melanconiche e fluttuanti. Texture che non rifuggono l’essere sensibilmente organizzate, diluite in droni ambientali, dando vita ad un insistente distesa di suoni, disseminata da minime emergenze auditive. Accostamenti strani e allo stesso tempo incredibilmente familiari, interminabile successione d’accordi e nenie minimali, rese ultra-vivide nell’ellittica progressione di fatali errori, perchè tali – nella loro essenza stessa – sono i ‘glitches’: coerenza e corrispondenza alle quali non dà riscontro una ‘progettazione a priori’, intensi proprio in quanto frammenti, trovati e provati sino allo sfinimento, che induce poi ad un ultima scelta. Disturbi disseminati ad arte e lontani da procedure di composizione tradizionale, fecondi nel saturare le frequenze in gioco, nel riverbero delle iterazioni e delle sequenze tremolanti. Un album splendido, gentile, curatissimo e intimo, debutto importante che lascia presagire sviluppi assai interessanti.