edited by Stefan Riekeles and Andreas Broeckmann – Filmachine, a very sonic membrane

Stefan Riekeles

Edition Jardins des Pilotes / Diaphanes, ISBN 9783037340608, Germany, 2008
Mostre e cataloghi costituiscono un dualismo indissolubile e virtuoso, specialmente quando si tratta di installazioni complesse. Questo libro è dedicato a Filmachine, un’installazione sonora ipnotica creata da Keiichiro Shibuya e Takashi Ikegami, che si centra sulle relazioni fra suono e spazio. Il lavoro è composto da tre cerchi di casse acustiche, sospese dal soffitto, su una struttura a più livelli, con piloni verticali di luci LED che sfarfallano dinamicamente. É indubbiamente un lavoro sofisticato, dove il suono è trattato come un oggetto invisibile capace di suscitare sentimenti profondi. Il suono è creato con cura certosina da modelli matematici, producendo effetti acustici sorprendenti, apprezzabili però solo da coloro che hanno voglia di ascoltare attentamente. La coerenza del suono e le sue direzioni, accuratamente pianificate, ne fanno uno dei pochi esperimenti di suono tridmensionale coerente. Infatti durante l’installazione alla berlinese Transmediale, gli spettatori erano lievemente avvolti nel suono e nell’oscurità, in un ambiente acustico che risultava come “naturalmente immersivo” – il suono diventava quindi una presenza viva, astratta ed estasiante. Questo veniva realizzato attraverso una piattaforma calpestabile multi-livello posizionata sotto le casse acustiche di alta qualità e lavorando duramente sul concetto di “circolazione del suono” (rendere la direzione del suono percettibile), al fine di combinare efficacemente astrazione simbolica e profonde percezioni. Filmachine non è semplicemente un lavoro di sound art, ma l’epicentro di una relazione fra arte e scienza. Il catalogo che l’accompagna svolge il suo ruolo (condiverne le intenzioni, i commenti, la storia e i dettagli tecnici) pressocchè alla perfezione.