edited by Megan Boler – Digital Media and Democracy: Tactics in Hard Times

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The MIT Press, ISBN 9780262026420, USA, 2008, English
Il gigantesco sforzo mediatico per giustificare l’insensata guerra in Iraq è diventato uno storico caso di studio per il giornalismo del ventunesimo secolo (come la prima Guerra del Golfo lo fu per gli anni novanta). Oggi viviamo tempi conflittuali per le modalità di comunicazione, con il potere e la proprietà dei media da un lato e i media alternativi e il “citizen journalism” (perlopiù online) dall’altro. Il problema principale è diventato come descrivere, o persino definire la realtà quando l’informazione che riceviamo sembra essere sempre più fragile. Il ruolo del web sta diventando sempre più preponderante, e l’ambivalenza di verità e raggiro è giocata senza fine attraverso pagine web dotate di una reputazione consolidata. I gruppi e i singoli attivisti, con le loro strategie, sono sempre stati in prima linea, conducendo il dibattito nella sfera publica mediatica. In questa antologia diverse tattiche sono spiegate e documentate, con un’impressionante attenzione alle notizie in sè e alle narrative costruite nei report. Ma non è di certo un’antologia auto-celebrativa, tutto il contrario. Il capitolo di Jodi Dean (“Communicative Capitalism: Circulation and the Foreclosure of Politics”), per esempio, esamina diverse complicazioni relative alle piattaforme del web 2.0, mettendo in discussione la concezione ultra-positiva della tecnologia tipicamente ostentata dagli attivisti più smanettoni. Dobbiamo considerare come la forma della realtà sia parzialmente formata da una grande comunità che è ben cosciente del valore e dell’influenza dell’informazione. Cionondimeno è importante riconoscere che si tratta di un elite di scrittori dotati che sta supportando il citizen journalism della blogosfera. La loro presenza e il loro lavoro è vitale per mantenere, difendere e migliorare la libertà d’espressione online e controllare la realtà artificiale costruita dai media mainstream.