Autechre Reverse Engineering

Robbie Martin

Robbie Martin (nome d’arte Fluorescent Grey) musicista e provocatore è divenuto famoso per alcuni fake come quello del falso video della decapitazione di un soldato americano in Iraq (in realtà la “vittima” era l’amico Ben Vanderford aka The Great White Hype) diffuso nelle piattaforme Kazaa e Soulseek e rimbalzato in poco tempo su molti autorevoli media in giro per il mondo. La vicenda ha lasciato in eredità a Martin la consapevolezza dell’incredibile potenza di Internet nel favorire la circolazione di notizie (vere o false che siano) e della facilità con cui è possibile dare ad un fake un’apparenza di realtà. Forte di tali nuove consapevolezze il musicista di San Francisco ha pensato bene di spacciare in Internet alcuni propri brani come un nuovo album degli Autechre dal titolo Untitled. Molti fan delle superstar della Warp Records hanno preso per buono il fake, circostanza che ha provocato lo sdegno del duo inglese e in particolare di Sean Booth che non ha mancato di stigmatizzare duramente la vicenda. La reazione di Both è citata da Martin come il motivo scatenante di quella che lui stesso definisce “un’infantile rappresaglia”, ovvero il reverse engineering di alcuni brani degli Autechre e la distribuzione come patch per il popolare Max/MSP. Al di là di ogni considerazione sulla legittimità di tali azioni (e sulla “spigolosità” del carattere degli Autechre), l’aspetto più interessante della vicenda è rappresentato dalla circostanza che per molti amatori essa rappresenta la possibilità di prodursi una propria versione di alcuni brani di famose star o, per usare le parole di Martin, di dare una sbirciatina dietro il sipario.

Vito Campanelli